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Mastodon: il social network decentralizzato

Da quando, a fine ottobre, Elon Musk ha fatto il suo ingresso in Twitter con modi poco ortodossi, c'è stata una migrazione di utenti su Mastodon, il social network decentralizzato. Anch'io da qualche settimana ci sono, così vi racconto come funziona e la mia esperienza diretta.
mastodon social network decentralizzato

Mastodon: il social network decentralizzato

mastodon social network decentralizzato
Da quando, a fine ottobre, Elon Musk ha fatto il suo ingresso in Twitter con modi poco ortodossi, c'è stata una migrazione di utenti su Mastodon, il social network decentralizzato. Anch'io da qualche settimana ci sono, così vi racconto come funziona e la mia esperienza diretta.

Cos’è Mastodon

Partiamo dalle basi, spiegando che cos’è Mastodon. È una piattaforma open source decentralizzata creata nel 2016 dallo sviluppatore tedesco di origini russe Eugen Rochko.

Cosa vuol dire decentralizzata? Rispetto a tutti gli altri social network come Twitter o Facebook che sono centralizzati, cioè di proprietà di qualcuno, Mastodon gira su diversi server o istanze come vengono chiamate nel loro nome corretto. Ogni server o istanza rappresenta uno specifico argomento che viene mantenuto grazie alle donazioni dei singoli utenti (un server ha costo di mantenimento). Quindi non è un unico sito web ma ce ne sono diversi, comunque tutti collegati fra loro (per sapere di più su Mastodon).

Un account avrà questa forma: @nome@nomeserver e si vuole entrare e cominciare ad usare Mastodon è necessario quindi scegliere un server nel quale iscriversi.

L’istanza più famosa in Italia è Mastodon.uno, fondata e gestita in modo volontario da Filippo Della Bianca, membro del gruppo dei @devol, con un codice etico ben preciso da rispettare. Gli utenti, grazie alle segnalazioni, aiutano a mantenere il social corretto.

Un altro famoso server è mastodon.social oppure mastodon.online. Per un elenco aggiornato delle istanze in lingua italiana più conosciute, potete consultare il sito web Fediverso.

Qui i post o i tweet si chiamano toot, possono essere lunghi fino a 500 caratteri ed è possibile anche allegare foto e video, comporre sondaggi, allegare link. Il classico “mi piace” è contraddistinto da una “stella” e la ricondivisione di un toot o retweet è detta boost (non è possibile però aggiungere dei commenti personali).

Nell’ultimo mese, sono milioni gli utenti che si sono allontanati da Twitter per approdare su Mastodon, stanchi del clima aggressivo.

Cos’è il Fediverso

Innanzitutto non c’entra nulla col Metaverso. Il Fediverso è l’unione di due parole: federazione e universo ed è l’unione dei server federati che vengono utilizzati per la pubblicazione sul web e per l’hosting di file. Sui server – o istanze – gli utenti possono iscriversi con un proprio account, interagire con gli altri utenti (se conoscono l’account), scambiare messaggi. Questi scambi tra utenti utilizzano i protocolli OStatus o ActivityPub (quest’ultimo è un protocollo aperto e standardizzato utilizzato da Mastodon).

Come scrivevo prima, la federazione è un decentramento, con più server collegati fra loro (potete vedere una guida introduttiva al funzionamento del social decentralizzato, Mastodon e fediverso). Mastodon è una di queste, può funzionare anche da solo, proprio come un sito web normale, i suoi iscritti si possono scambiare messaggi, immagini, video.

Mastodon adotta una serie di politiche sulla scelta dei server sui quali appoggiarsi e in particolare tutti accettano il Mastodon Server Covenant che si impegna a moderare i contenuti sull’odio, avere backup giornalieri, un amministratore d’emergenza e fornire 3 mesi di preavviso in caso di chiusura.

Finanziamento e monetizzazione

A differenza degli altri social network che sono gratuiti ma dove i nostri dati sono il loro pane quotidiano, i server Mastodon sono gestiti da persone indipendenti che utilizzano forme di donazione e crowdfunding per poter sostenere le spese di mantenimento. Su Mastodon non c’è alcuna forma di monetizzazione dei propri servizi. Quindi non c’è pubblicità a pagamento al suo interno. Non ci sono inoltre algoritmi che possano interagire sulla visualizzazione dei nostri messaggi: si usano semplicemente degli hashtag.

Ripeto: sugli altri social network i nostri dati sono utilizzati dai loro proprietari per monetizzare, fornendo le informazioni necessarie agli inserzionisti a pagamento, di proporre pubblicità basata sui nostri interessi, sulle nostre abitudini, su quello che ci piace e via avanti. Questa è una mia riflessione molto importante, perché è giusto esserne consapevoli.

Mastodon Italia può essere sostenuto tramite Liberpay e Patreon. Non ci sono investitori o azionisti.

Cosa mi piace di Mastodon

A parte un piccolissimo smarrimento iniziale nell’uso dell’app per capirne il funzionamento (più che altro la lettura dei commenti), ora mi ci trovo molto, sia per gli obiettivi etici che sposano il mio modo di essere, sia per l’ambiente molto più sereno. Già il fatto di non essere bombardati da pubblicità vale la creazione dell’account.

Se su Facebook parto da una cerchia di amici che conosco nel reale, su Mastodon invece non ci sono le amicizie, si possono seguire una miriade di account che potrebbero interessarci. Per intenderci: scordatevi di vedere un toot con il link a una notizia e sotto lo sbrodolamento di commenti inutili. Almeno per il momento c’è la rete degli utenti che segnala tiene.

Un appunto: la versione desktop ha delle funzionalità in più rispetto all’app per smartphone, come per esempio il tasto segui sugli hashtag che si vogliono cercare.

Dal punto di vista personale, spero che si sviluppi il più possibile e che le persone possano migrare in questo ambiente diverso da ogni punto di vista.

Ma come la mettiamo col marketing?

Effettivamente diversi pensieri li ho fatti al riguardo. Ho pensato al tipo di pubblico che rimarrà sui social e quanto possa essere utile alle aziende che pagano per fare pubblicità. Per esempio: prendiamo un’azienda che commercia beni ecologici e mettiamo che sui social network una consistente fetta di persone interessate a questi beni non frequenti più (o lo fa di meno) i social network. Questa azienda potrebbe chiedersi se abbia ancora senso pagare per delle pubblicità che non hanno più la stessa conversione. Bisogna quindi cambiare strategia digitale di comunicazione.

Dove trovarmi sul fediverso?

Mi puoi trovare a questo indirizzo: @evadm@mastodon.uno, se ti va, puoi iscriverti a Mastodon.uno.

Ci vediamo là!

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