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Sblind: il social etico che promette di rivoluzionare i social

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Sblind: il social etico che promette di rivoluzionare i social

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Ho intercettato Sblind qualche tempo fa perché stavo facendo una ricerca su social alternativi e tematiche relative a un uso più etico dei social. Mi sono incuriosita, ho deciso di installarlo e iscrivermi. Ecco la mia esperienza.

Uso etico dei social: cosa vuol dire?

Stanno diventando sempre più evidenti le conseguenze nella nostra società dell’uso sconsiderato dei social network. Ed è trasversale a tutte le età, colpendo in maniera diversa e provocando situazioni altrettanto diverse:

  • Rimanere nella propria bolla di consenso. Grazie all’AI che propone prevalentemente solo contenuti a noi graditi, crediamo che tutto il mondo la pensi come noi.
  • Mancanza di dibattito e confronto. I commenti e le discussioni hanno come unico risultato quello di alzare i toni, rimanere fermi nelle proprie convinzioni e cercare di convincere gli altri di avere ragione.
  • Sottrarre tempo prezioso alla propria vita reale. Senza controllo, passiamo troppo tempo a scrollare contenuti per lo più inutili.
  • Condividere alle società proprietarie dei social, le nostre abitudini e i nostri dati. Siamo costantemente sotto controllo e diventa difficile sottrarsi a questo gioco.
  • Isolarsi. Usare solo commenti, vocali, video sta diminuendo considerevolmente la capacità di confronto nel reale con gli altri, siamo sempre più in difficoltà di fronte a una discussione.
  • Sempre più meno attenti e concentrati. La bulimia di informazioni e sollecitazioni esterne ci ha reso meno pazienti e attenti ai contenuti. Difficilmente resistiamo a leggere un testo lungo e stoppiamo un video che dura poco più di 30 secondi.

Una situazione non troppo felice come vedete. Bisogna correre ai ripari, riacquistare consapevolezza di quello che usiamo ogni giorno, in relazione anche ai più piccoli. Chi è genitore dovrebbe prendere ancora più consapevolezza del problema ma in realtà solo una piccola parte lo fa seriamente. La maggioranza, purtroppo, ignora completamente i rischi o peggio non li ritiene così gravi, bullizzando – è il caso di dirlo – chi tiene duro portando avanti una vera educazione digitale.

Nel nostro Paese il 78,3% di bambini tra gli 11 e i 13 anni utilizza internet tutti i giorni. Si abbassa sempre di più l’età in cui si possiede o si ha accesso a uno smartphone, con un aumento significativo di bambini tra i 6 e i 10 anni che lo utilizzano tutti i giorni dopo la pandemia: dal 18,4% al 30,2% tra il biennio 2018-19 e il 2021-22. Nella stessa ricerca compare incredibilmente anche la fascia 0-6 anni. È emerso che in Italia il 22,1% dei bambini di 2-­5 mesi passa del tempo davanti a schermi che possono essere tv, computer, tablet o telefoni cellulari. La percentuale di bambine e bambini che ha una esposizione agli schermi tra gli 11 e i 15 mesi d’età in media arriva al 58,1%, vale a dire 1 su 2. In generale, le percentuali sono più alte nelle regioni del Sud. Dati davvero preoccupanti.

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Fonte: XIV Atlante dell’Infanzia (a rischio) – Tempi Digitali di Save The Children

Questi sono i dati che emergono dal XIV Atlante dell’Infanzia (a rischio) – Tempi digitali pubblicato da Save The Children il 15 novembre 2023. Non possiamo più parcheggiare il problema, queste sono evidenze che vanno affrontate. Siamo noi adulti a dover studiare, comprendere e trasmettere ai più piccoli gli strumenti giusti. Ma anche noi dobbiamo rivedere per primi le nostre abitudini.

Sono anche nate diverse associazioni con lo scopo di sensibilizzare le famiglie ad un uso più consapevole degli strumenti digitali, firmando dei veri e propri patti (per esempio quello istituito dal MEC).

Dobbiamo imparare a usare i social in modo consapevole.

Cos’è Sblind

Sblind è un progetto nato nel 2017 da un’idea di Francesco Bertuletti (il resto del team lo trovate qui). Sono partiti con un Modello 1 tra il 2020 e il 2021 (che persegue gli obiettivi SDGs 3 e 4. Cosa sono gli SDGs), per passare a un secondo modello che mira a diventare il primo Social Sostenibile al mondo ad impatto zero e contribuire al benessere delle persone del pianeta (che persegue gli obiettivi SDGs 13 e 15).

Sblind pone al centro:

  • La valorizzazione dei territori
  • Evitare l’uso di algoritmi di sfruttamento dei dati
  • Mettere un tempo massimo di utilizzo
  • La sostenibilità ambientale attraverso il monitoraggio della CO2

Il terzo modello, che sarà presentato il prossimo 29 novembre 2023 al Kilometro Rosso Innovaction District di Bergamo, perseguirà gli obiettivi SDGs 8 e 12. L’obiettivo è di creare un link tra la compensazione delle emissioni di CO2 e l’emissione di una crypto dedicata. In questo modo Sblind mira a far coesistere un equilibrio tra Business, condivisione, rispetto delle Identità Digitali e sostegno alla qualità della vita e del Pianeta, non ultimo generare ricavi sostenibili.

L’utilizzo dei dati personali degli utenti per veicolare la pubblicità sui social è oggetto anche di un regolamento europeo sulla privacy che ha obbligato Meta a correre ai ripari, portando alla versione a pagamento della quale vi ho parlato nel mio articolo sul nuovo aggiornamento (Facebook e Instagram a pagamento da novembre: cosa c’è da sapere). Possiamo dire che questo è più un escamotage accettato dall’Euopean Data Protection Board, più che una tutela per gli utenti.

Come funziona Sblind

L’app di Sblind si scarica dagli app store (Google Play e App Store) e si procede con una classica iscrizione, passaggio non obbligatorio, perché si può anche consultare l’app da non registrati, vedendo le pubblicazioni degli altri iscritti.

La filosofia di Sblind è di avere un SOCIAL TIME, il primo al mondo, con un tempo massimo di utilizzo di 1,5 ore giornaliere, come lotta alle dipendenze digitali.

L’altro aspetto importante, che a me personalmente piace moltissimo, è quello di andare oltre il concetto di follower come parametro di misura della propria popolarità e riconoscimento sociale. Su Sblind infatti si possono seguire al massimo 100 LOVERS, che sono le persone che stimiamo di più. Se ci pensate, quante persone riuscite realmente a seguire nella vostra bacheca? Per Sblind è quindi “MEGLIO AMATI CHE SEGUITI”.

Il terzo aspetto è la visualizzazione dei post: con la funzionalità SHAKER è possibile agitare lo smartphone e rimescolare i post pubblicati.

Un quarto aspetto riguarda la sostenibilità, in particolar modo rivolta al mondo business. È stato inserito in piattaforma un feed dedicato solo al mondo business/corporate. In questo feed vi si iscriveranno tutte le attività commerciali, industriali, produttive e/o artigianali che desiderano ottenere una serie di plus esclusivi.

I profili business, che saranno a pagamento, riceveranno una DICHIARAZIONE DI SALVAGUARDIA, ovvero un attestato che dichiara che una parte del premio pagato per la sottoscrizione del canone di abbonamento verrà accantonata da Sblind per finanziare progetti legati appunto alla salvaguardia del pianeta.

L’algoritmo distribuirà a tutti gli Utenti kg. di CO2 virtuali, derivanti dalle azioni intraprese da Sblind verso progetti per la compensazione delle emissioni di CO2. Questi progetti saranno finanziati e sostenuti proprio dalla componente accantonata sulla quota dei profili business. I progetti e i partner selezionati, consentiranno, rispettando le normative attuali e recependo quelle future di operare nell’interesse del Pianeta e della sua salvaguardia.

La distribuzione avverrà su base giornaliera e premierà maggiormente chi ha concluso azioni all’interno della piattaforma (like, lovers, post).

L’obiettivo è di generare un circolo virtuoso di azioni sostenibili, dove ogni attore in piattaforma ne trarrà giovamento.

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Nella propria bacheca si possono vedere i post di tutta Italia oppure quelli relativi alla propria zona di residenza dichiarata in fase di iscrizione.

Andare oltre i soliti social

Sblind promette di essere diverso, di andare completamente contro corrente rispetto a quello a cui siamo abituati (ne ho parlato anche nel mio recente articolo “Abbiamo ancora bisogno dei social?”) ma è difficile dire come reagiranno le persone davanti a questo modo nuovo di stare sui social, le abitudini sono sempre molto difficili da sradicare. Penso sia solo questione di tempo.

Io che provo sempre tutto ci sono già, mi trovate come evademarco.

Quindi, che fate, ci provate anche voi?

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