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Facebook e Instagram a pagamento da novembre: cosa c’è da sapere

facebook e instagram a pagamento

Facebook e Instagram a pagamento da novembre: cosa c’è da sapere

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In una nota ufficiale diffusa ieri, 30 ottobre 2023, Meta ha ufficializzato il roll out a partire da novembre dei due social Facebook e Instagram in una versione a pagamento libera da ADS. Sarà una scelta dell’utente se pagare o meno: chi lo farà?

Facebook e Instagram a pagamento: cosa succederà

È proprio così, a partire da novembre Meta offrirà agli utenti di Facebook e Instagram la possibilità di sottoscrivere un abbonamento per utilizzare le due piattaforme e dire addio alla pubblicità. Nella Nota Ufficiale si spiegano le motivazioni che hanno portato a questa opzione nell’UE, in Svizzera e nel SEE e cioè per rispondere alle specifiche richieste del Garante della Privacy di rispettare il GDPR.

Come spiega la nota, le informazioni degli utenti iscritti a pagamento non verranno utilizzate per le inserzioni proprio per rispondere alle richieste del Garante della Privacy.

Chi rimarrà con la versione gratuita continuerà a vedere le pubblicità con la possibilità di modificare le Preferenze degli annunci e i dati forniti per istruire i tipi di annunci.

I tipi di abbonamento disponibili

Nella nota si precisa che l’abbonamento sarà disponibile solo per le persone con più di 18 anni, indicando molto all’acqua di rose che per i minorenni sarà fatta più attenzione per offrire loro un’esperienza pubblicitaria utile e consapevole.

Ecco i due piani offerti da novembre 2023:

  • 9,99 €/mese sul web
  • 12,99 €/mese su iOS e Android

Indipendentemente dal luogo in cui si effettua l’acquisto, l’abbonamento si applicherà a tutti gli account Facebook e Instagram collegati nel Centro gestione account di un utente (per vedere cos’è il Centro Account).

Dal 1° marzo 2024 le cose cambieranno ancora. Verrà infatti applicata una tariffa aggiuntiva di 6 € al mese sul Web e 8 € al mese su iOS e Android per ogni account aggiuntivo presente nel Centro Account.

Aggiornamento del 10 novembre 2023

Il fatidico momento è arrivato: da qualche giorno agli utenti europei è apparso all’avvio di Instagram e Facebook questo messaggio:

facebook e instragram a pagamento

Proseguendo con la procedura appare evidente la parte di gestione dei dati e del loro utilizzo:

facebook e instragram a pagamento
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Cosa cambierà per chi sta investendo nelle sponsorizzate di Meta?

Non giunge inaspettata questa notizia, era nell’aria da qualche mese, e gli addetti ai lavori si stavano chiedendo cosa sarebbe cambiato dopo. Si crede che saranno poche le persone che spenderanno 120 € o più all’anno per non avere pubblicità ma immagino che allo stesso tempo si lamenteranno che vengono inseguite dalle pubblicità.

Lo sanno tutti ormai: quando il servizio è gratis, il prodotto sei tu (e i tuoi dati). Ma la vera domanda è: ci interessa davvero di come vengono utilizzati nostri dati? Io credo che a una buona fetta di utenti interessi ben poco di dove vadano i loro dati e di come vengono utilizzati e che la consapevolezza su che intricato sia il mondo di internet sia di ben pochi ahimè. Probabilmente chi pagherà è già una persona che tendenzialmente nascondeva gli annunci oppure li ignorava perché infastidito.

Cosa cambierà per chi sta lavorando in questo ambiente o per chi investe in sponsorizzate? È presto per dirlo con certezza senza dati in mano e soprattutto su come reagiranno le persone con questa novità. Di sicuro è uno sprono a cercare altri punti di contatto, esterni ai social network, con il target di persone che rientreranno tra i fruitori a pagamento di Facebook e Meta (ne ho scritto anche nel mio recente articolo Abbiamo ancora bisogno dei social?)

Il Take Away per te

Da un certo punto di vista sono contenta di questa opzione perché rende ben evidente e sotto gli occhi di tutti che se si vuole usufruire di un servizio gratuitamente si deve accettare la pubblicità e di conseguenza dare i propri dati per vedere inserzioni che interessano. Un po’ come per la televisione: le tv commerciali sono nate proprio per fornire prodotti gratuiti sostenendosi tramite gli spot. Il fatto è che in tv non diamo i nostri dati.

Quello che mi fa riflettere e che giro anche a te, non è tanto l’inserzione in sé che posso semplicemente nascondere, ma l’essere costantemente in una bolla predefinita bombardata dagli stessi stimoli. L’inganno di vivere in un mondo che penso sia fatto solo come voglio io. È una droga – una comfort zone possiamo chiamarla – molto subdola e che la massa delle persone non ha ancora compreso. Vogliamo davvero vivere così?

Non ci rimane solo di attendere l’avvio dell’abbonamento e la diffusione: ci sarà da divertirsi…

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