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Pagamenti elettronici? Sì, grazie!

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Pagamenti elettronici? Sì, grazie!

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Chi mi conosce sa da quanti anni predico l’incentivazione dei pagamenti elettronici nei negozi fisici. Certamente non è la panacea di tutti i mali ma è di una comodità estrema, soprattutto in questo momento dove l’offerta per poterli attuare è davvero ampia e con costi accessibili a tutti: basta volerlo!

Cosa blocca il pagamento elettronico

Nella nostra cara e vecchia Italia sembra invece non decollare rispetto a tutti gli altri Paesi del Mondo, il contante rimane ahimè ancora lo strumento preferito (ipotizziamo il perché, ma non è la sede adatta per parlarne).

Lato consumatore la ritrosia è dovuta principalmente:

  • paura della violazione della propria privacy perché in alcuni casi si richiede il collegamento con il conto corrente
  • paura di veder clonata la carta di credito
  • poca dimestichezza con i mezzi digitali

Lato esercente, invece, le motivazioni sono:

  • poca conoscenza degli strumenti disponibili
  • paura dei costi elevati da sostenere (commissioni e canoni)
  • scarsa propensione al cambiamento

Non sono problemi facili da risolvere, legati principalmente a motivi generazionali e di scarsa cultura digitale.

Per spiegarvi la situazione, vi racconto un episodio accaduto a me qualche mese fa. Dovevo pagare 6 € di un refill per una penna in un negozio (ebbene sì, amo il digitale ma amo anche la scrittura a mano, con questa!) e disponevo solo di una banconota da 50 €. Il negoziante, visibilmente scocciato (!), mi risponde che non aveva resto. Gli propongo di fare col bancomat e apriti cielo, non l’avessi mai detto! Mi risponde che la banche sono delle ladre e che per 6 € non avrebbe passato il bancomat. Ho lasciato lì il refill e sono andata via. Risultato: il negoziante ha perso una vendita e un cliente (la peggior cosa).

La nuova iniziativa del Governo

Ecco che arriva, anche per questo negoziante, un incentivo ad utilizzare i pagamenti elettronici, iniziativa legata principalmente alla lotta all’evasione fiscale. Dal 1° luglio, infatti, commercianti, piccole imprese e artigiani potranno beneficiare di un credito d’imposta del 30% sulle commissioni sostenute sui pagamenti elettronici (trovi qui l’approfondimento sul sito dell’Agenzia delle Entrate).

È un grande passo in avanti all’utilizzo di carte di credito, bancomat e altri sistemi che va assolutamente colto perché, come spiego anche in un mio articolo precedente qui, un esercente dovrebbe adottare una filosofia customer first. Tra i tanti clienti che utilizzano ancora il contante, c’è una buona fetta che utilizza il mezzo elettronico e vorrebbe farlo anche per pagarsi un caffè. La soluzione è: mettiamo a disposizione tutti i mezzi possibili per farci pagare, facilitiamo ai clienti questo compito.

Ma quanto costano questi mezzi?

Il mercato offre davvero tantissime soluzioni, dalle più economiche a quelle più onerose, in base alle esigenze dell’esercente. Il mio consiglio è: leggere e studiare diverse alternative e trovare quella che meglio si adatta al tipo di entrate.

Una veloce carrellata dei principali servizi disponibili ad oggi per i negozi fisici (tralasciando il classico POS):

  • Satispay : tutto completamente digitale, pagamento tramite app, interfacciamento con i registratori di cassa, commissioni gratuite per transazioni inferiori o uguali a 10 €, solo 0,20 € per transazioni superiori a 10 €. Il servizio è in rapidissima estensione e finalmente sta raggiungendo anche le città più piccole. La velocità di pagamento è davvero ottima e io lo consiglio caldamente.
  • SumUp: sostituisce il vecchio POS bancomat solo che invece di avere un canone di abbonamento, si paga il dispositivo fisico solo la prima volta (tre tipologie a scelta). Appena lanciato il costo era davvero molto basso, ora hanno aumentato lievemente. La commissione è fissa a 1,95 €.
  • ApplePay: sistema disponibile sui dispositivi Apple, è un pagamento contactless, con carta di credito, molto comodo e veloce. Per accettare Apple Pay nel negozio, bisogna disporre di un terminale POS abilitato ai pagamenti contactless. Non sono richiesti ulteriori costi per l’utilizzo del servizio.
  • GooglePay: stesso funzionamento di ApplePay solo nella versione Android.

Il mio take away

Rendi facile il pagamento ai tuoi clienti offrendo molteplici possibilità e incentiva gli acquisti con delle tecniche di marketing: basta poco per fare la differenza!

Vuoi avere qualche consiglio in più? Prenota una call gratuita di 30 minuti con me e parliamone.

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